giovedì 16 maggio 2013

IL JAZZ

IL JAZZ

Fin dalle sue origini, la caratteristica fondamentale del jazz è sempre stata la capacità dei musicisti di improvvisare senza una partitura scritta. Tanto che l'interesse degli appassionati è concentrato proprio sulla qualità degli assoli strumentali improvvisati da vari solisti. Improvvisare il proprio assolo vuol dire certo suonare la prima cosa che passa per la testa: la creatività si deve muovere all'interno di regole ben precise. Bisogna naturalmente seguire il ritmo dell'accompagnato, vale a dire andare a tempo, ma è indispensabile anche rispettare l' armonia, gli accordi del brano; e infine si deve concordare il momento e la durata del proprio assolo improvvisato con gli altri componenti. 

Ciò che colpisce il jazz è il suo sound così diverso dalla scelta degli strumenti, ma ancor più decisivo è il modo di suonarli: ora brusco ora vellutato, roco o brillante, a volte aggressivo, altre malinconico e sofferente. E questa ricerca timbrica caratterizza anche le voci dei cantanti. A differenza di quanto accade nella musica colt, la produzione del suono tende alla purezza, all'equilibrio. ma all'espressività. Ogni musica mette in mostra una ricerca timbrica tutta la particolare per giungere a una personale voce strumentale, perché diventa il tratto distintivo di ogni solista  assieme al fraseggio, cioè al particolare modo di concatenare le frasi durante l'assolo.

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